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Claudio Marcello (praefectus urbi)

Indice Claudio Marcello (praefectus urbi)

Marcello fu praefectus urbi dal 3 agosto 292 al 13 marzo 293. Tra i suoi antenati c'era probabilmente il Claudio Marcello legato di Cappadocia sotto Gordiano III e il Claudio Marcello vir perfectissimus e rationalis dell'Egitto nel 246; se, come probabile, uno dei due era suo padre, vorrebbe dire che Marcello appartenne alla prima o al massimo alla seconda generazione di senatori della sua famiglia.

Indice

  1. 12 relazioni: Cappadocia, Egitto (provincia romana), Gaio Giunio Tiberiano, Gordiano III, Impero romano, Lingua latina, Marcella di Roma, Praefectus urbi, Rationalis, San Girolamo, Settimio Acindino (praefectus urbi), 293.

Cappadocia

La Cappadocia (AFI:; dal persiano antico Katpatuka; Kappadokía) è una regione storico-geografica dell'Asia minore. Situata nel cuore della penisola anatolica, si estende a nord dei monti dell'Antitauro, fra le antiche regioni del Ponto, della Galazia e della Cilicia, mentre ad oriente è delimitata dall'alto corso del fiume Eufrate, ed è attraversata da est a nord-ovest dal fiume Kızılırmak (Halys nelle fonti greche).

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Egitto (provincia romana)

LEgitto fu una delle più importanti province dell'Impero romano a partire dal 30 a.C., quando fu acquisito da Ottaviano, dopo la morte di Cleopatra d'Egitto.

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Gaio Giunio Tiberiano

Tiberiano fu console nel 281 con l'imperatore Marco Aurelio Probo e poi una seconda volta nel 291; in questo anno fu anche praefectus urbi, carica che mantenne fino all'agosto dell'anno successivo.

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Gordiano III

A causa della sua giovane età (salì al trono a tredici anni e regnò fino a diciannove), il governo dell'impero fu nelle mani di reggenti appartenenti all'aristocrazia senatoriale, che si dimostrarono capaci; Gordiano funse da simbolo dell'unità dell'impero, riscuotendo il sostegno del popolo.

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Impero romano

LImpero romano fu lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il XV secolo; in questa voce si tratta il periodo che va dalla sua fondazione, generalmente indicata con il 27 a.C. (primo anno del principato di Augusto), al 395, quando, dopo la morte di Teodosio I, l'Impero fu suddiviso dal punto di vista amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis.

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Lingua latina

Il latino è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo delle lingue latino-falische. Veniva parlata nel Lazio (Lătĭum in latino) già agli inizi del I millennio a.C.; oggi rimane la lingua ufficiale soltanto di uno stato nel mondo: la Città del Vaticano.

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Marcella di Roma

È considerata santa dalla Chiesa, che la ricorda il 31 gennaio.

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Praefectus urbi

Nell'antichità romana, il praefectus urbi era il prefetto della città di Roma. Secondo la tradizione, la carica sarebbe stata istituita già in età regia, dallo stesso Romolo, come custos urbis, venendo poi indicata per la prima volta come praefectus urbi all'epoca dei decemviri, nel 451 a.C..

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Rationalis

Il rationalis era un funzionario fiscale di alto livello nell'Impero romano. Fino a quando non fu sostituito dal comes sacrarum largitionum dall'imperatore Costantino I all'inizio del IV secolo, il rationalis summarum – paragonabile a un moderno ministro delle Finanze – era uno dei due funzionari statali che avevano autorità sull'erario imperiale, mentre l'altro era il rationalis rei privatae (gestore delle tenute imperiali e delle proprietà cittadine).

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San Girolamo

Padre e Dottore della Chiesa, tradusse in latino parte dell'Antico Testamento greco (ci sono giunti, integri o frammentari, Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste e Cantico, dalla versione dei Settanta) e, successivamente, l'intera Scrittura ebraica.

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Settimio Acindino (praefectus urbi)

Acindino ricoprì la carica di praefectus urbi dal 13 marzo 293 all'11 gennaio 295. Fu probabilmente il padre di Settimio Acindino, console del 340.

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293

093.

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