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Matteo Borbone

Indice Matteo Borbone

Iniziò a dipingere presso la bottega di Gabriello Ferrantini e successivamente con il suo amico fraterno Giovanni Andrea Sirani, membro della bottega di Giovanni Battista Cavazza.

Indice

  1. 21 relazioni: Affresco, Agostino Carracci, Antonio Tempesta, Avignone, Bartolomeo Coriolano, Basilica di San Petronio, Basilica di Santa Maria dei Servi, Basilica patriarcale di San Domenico, Catafalco, Elisabetta Sirani, Gabriello Ferrantini, Gioacchino Pizzoli, Giovanni Andrea Sirani, Giovanni Battista Cavazza, Guercino, Guido Reni, Jacopo Barozzi da Vignola, Ludovico Carracci, Monumenti scomparsi di Parma, Pittura illusionistica, Tintoretto.

Affresco

Laffresco è una tecnica di pittura murale eseguita sull'intonaco fresco di una parete: il colore ne è chimicamente incorporato e conservato per un tempo illimitato.

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Agostino Carracci

Fratello maggiore di Annibale Carracci e cugino di Ludovico Carracci fu anch'egli un artista di talento. Fu anche, a dispetto delle modeste origini familiari dei Carracci, un uomo di cultura e d'ingegno notevoli.

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Antonio Tempesta

Si formò nella cultura del tardo manierismo, con un gusto naturalistico ma anche calligrafico, acquisito dalla frequentazione di Giovanni Stradano, con il quale collaborò alla decorazione di Palazzo Vecchio.

Vedere Matteo Borbone e Antonio Tempesta

Avignone

Avignone (in francese Avignon, in occitano provenzale Avinhon nella grafia classica o Avignoun nella grafia mistraliana), è una città della Francia meridionale, la prefettura del dipartimento di Vaucluse, di cui è il capoluogo, nella regione amministrativa della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

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Bartolomeo Coriolano

Suo padre Cristoforo Coriolano e suo fratello Giovanni Battista Coriolano furono anch'essi incisori di legno, anche se c'è qualche dubbio sulla parentela tra Cristofaro e Bartolomeo Coriolano.

Vedere Matteo Borbone e Bartolomeo Coriolano

Basilica di San Petronio

La basilica di San Petronio (Baṡéllica ed San Ptròni in bolognese) è la chiesa più grande di Bologna: domina l'antistante piazza Maggiore e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è una delle chiese più vaste d'Europa.

Vedere Matteo Borbone e Basilica di San Petronio

Basilica di Santa Maria dei Servi

La basilica di Santa Maria dei Servi (cîṡa di Sêruv in bolognese) è una chiesa di Bologna, situata in Strada Maggiore 43.

Vedere Matteo Borbone e Basilica di Santa Maria dei Servi

Basilica patriarcale di San Domenico

La basilica patriarcale di San Domenico (Baṡéllica d San Mêneg in bolognese) si trova a Bologna ed è il santuario che custodisce le spoglie mortali dell'omonimo santo, fondatore dell'Ordine dei frati predicatori, morto nel 1221 in una cella dell'annesso convento, da lui stesso istituito, e dove si tennero i primi Capitoli Generali che diedero forma all'ordine.

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Catafalco

Il catafalco è un'impalcatura in legno o altri materiali, di solito costituita da un doppio cavalletto e ricoperta di parati (generalmente drappi neri), sulla quale si pone la bara o un suo simulacro durante le cerimonie funebri e le funzioni religiose.

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Elisabetta Sirani

L'artista è ricordata non solo per le sue notevoli abilità artistiche, provate dalla presenza di numerose sue opere in varie collezioni europee, ma anche per essere stata una delle rare pittrici ad essersi occupata anche d'incisioni.

Vedere Matteo Borbone e Elisabetta Sirani

Gabriello Ferrantini

Fu allievo dei pittori Denijs Calvaert e Francesco Gessi. Fra i suoi allievi vi furono Matteo Borbone e Angelo Michele Colonna.

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Gioacchino Pizzoli

Studiò a Bologna e sposò la pittrice Maria Oriana Galli da Bibbiena (1656–1749), figlia di Giovanni Maria della famiglia Galli da Bibbiena.

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Giovanni Andrea Sirani

Giovanni Andrea Sirani iniziò la propria formazione artistica attraverso un breve tirocinio nella bottega di Giacomo Cavedone, per poi entrare a far parte della scuola di Guido Reni divenendo l'allievo prediletto del pittore e del cui stile, secondo la critica, può essere considerato un epigono.

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Giovanni Battista Cavazza

Fu pittore ed incisore e studiò a Bologna con Giacomo Cavedone e Guido Reni dipingendo poi per committenti pubblici e privati, soprattutto a Bologna.

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Guercino

In continuità con i Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e Lanfranco, è uno dei grandi pittori di scuola emiliana, nonché tra i più propositivi autori nella Roma barocca, contribuendo con le sue opere allo sviluppo di tale movimento artistico su tutto il panorama italiano.

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Guido Reni

Chiamato dai suoi contemporanei «divino Guido», è ritenuto uno dei massimi esponenti del classicismo seicentesco e tra i pittori più rappresentativi della scuola emiliana del XVII secolo assieme ai Carracci, Francesco Albani, Guercino, Domenichino e Giovanni Lanfranco, nonché tra i principali protagonisti della pittura barocca a Roma e a Bologna.

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Jacopo Barozzi da Vignola

Fu uno degli esponenti più importanti del manierismo, ritenuto da molti il più importante architetto attivo a Roma in epoca manierista, epoca di cambiamenti di cui fu protagonista e artefice.

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Ludovico Carracci

Nato a Bologna nel 1555 si formò presso Prospero Fontana, viaggiando a Firenze, Parma, Mantova, Venezia e venendo a contatto con Camillo Procaccini.

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Monumenti scomparsi di Parma

Antica chiesa gotica, sorgeva sul lato oggi aperto del grande cortile del Palazzo della Pilotta; la sua importanza era tale che neppure i duchi di Parma riuscirono a demolirla per chiudere il cortile.

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Pittura illusionistica

La Pittura illusionistica, che include tecniche come il sotto in su e la quadratura, è un genere pittorico del Rinascimento, del Barocco e del Rococò, nel quale il trompe-l'œil, la prospettiva e altri effetti spaziali vengono impiegati per creare l'illusione di uno spazio tridimensionale dal punto di vista dello spettatore, su una superficie piatta, semicurva o curva.

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Tintoretto

Lo pseudonimo "Tintoretto" gli derivò dal mestiere paterno, tintore di tessuti di seta. Per la sua energia fenomenale nella pittura è stato soprannominato Il furiosoLouis Mayeul Chaudon, G. M. Olivier-Poli, M. Morelli, Nuovo dizionario istorico, p. 270 o il terribile, come lo definì il Vasari per il suo carattere forte, e il suo uso drammatico della prospettiva e della luce, che lo ha fatto considerare il precursore dell'arte barocca.

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