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Viparyāsa

Indice Viparyāsa

Con il sostantivo maschile sanscrito viparyāsa (lett. "inversione", "degenerazione", "corruzione", "distorsione"; devanāgarī: विपर्यास; cinese: 顚倒, diāndào; giapponese: tendō; coreano: 전도, chŏndo; vietnamita: điên đảo; tibetano: phy in ci log) si indica nelle dottrine buddiste quella "visione distorta" in senso peggiorativo (la resa cinese 顚倒 indica il "capovolgimento") che lega gli esseri senzienti al destino del saṃsāra.

Indice

  1. 10 relazioni: Alfabeto devanagari, Anātman, Anitya, Śrīmālādevīsiṃhanādasūtra, Buddismo Mahāyāna, Duḥkha, Esseri senzienti (buddismo), Guṇapāramitā, Natura di Buddha, Saṃsāra.

Alfabeto devanagari

La devanàgari (देवनागरी, IAST: devánāgarī, sanscrito:; detto anche nāgarī) è un alfasillabario ("abugida") usato in diverse lingue dell'India (sanscrito, hindi, marathi, kashmiri, sindhi, nepalese).

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Anātman

La dottrina dellanātman (sanscrito, anattā, pāli) è propria del Buddismo, e afferma l'inesistenza dellātman, cioè di un io individuale permanente e viene annoverata tra i Tre Segni dell'Esistenza.

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Anitya

Anitya, "impermanenza", è un termine sanscrito (lingua pāli anicca; cinese; giapponese; tibetano mi rtag pa) che indica uno dei tre aspetti fondamentali dell'esistenza nella dottrina canonica del buddismo, che sono.

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Śrīmālādevīsiṃhanādasūtra

Lo Śrīmālādevīsiṃhanādasūtra ("Sūtra sul ruggito del leone della regina Śrīmālā"; devanāgarī: श्रीमालादेवीसिंहनादसूत्र; cinese: 勝鬘師子吼一乘大方便方廣經 Shèngmán shīzǐ hǒu yīshèng dàfāngbiàn fāngguǎng jīng) è uno dei più antichi sūtra mahāyāna che veicolano la dottrina del tathāgatagarbha, composto probabilmente nel III secolo nella comunità dei mahāsāṃghika che risiedevano nella regione dell'Āndhra (India meridionale).

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Buddismo Mahāyāna

Con il termine sanscrito composto Mahāyāna (devanāgarī: महायान, cinese:, giapponese: daijō, tibetano:, vietnamita: Đại Thừa; coreano: 대승, taesŭng o dae-seung; "Grande veicolo") si intende un insieme di insegnamenti e di scuole buddiste che rifacendosi, tra gli altri, ai Prajñāpāramitā sūtra e al Sutra del Loto, proclamano la superiorità spirituale della via del bodhisattva rispetto a quella dell'arhat, quest'ultima proclamata nel Buddismo dei Nikāya.

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Duḥkha

Il termine pāli dukkha (दुक्ख), in sanscrito duḥkha (दुःख), indica una condizione di sofferenza, etimologicamente: "difficile da sopportare", da du.

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Esseri senzienti (buddismo)

Con esseri senzienti nel buddhismo si indicano la totalità degli esseri viventi dotati di almeno un organo di senso che vivono nel saṃsāra. Ne consegue che l'accezione generalmente non include le piante.

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Guṇapāramitā

Con il termine femminile sanscrito guṇapāramitā ("perfezione delle qualità","perfezione dei meriti"; cinese: 功德波羅蜜 gōngdébōluómì; giapponese: kudokuharamitsu; coreano: 공덕바라밀, kongdŏk paramil; tibetano: y on tan pha rol tu phy in pa) si indica quella nozione propria del buddismo mahāyāna, presente in particolar modo nei sūtra che esprimono la dottrina del tathāgatagarbha, quali, ad esempio, il Ratnagotravibhāga, il Mahāyāna Mahāparinirvāṇasūtra e lo Śrīmālādevīsiṃhanādasūtra.

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Natura di Buddha

L'espressione italiana Natura di Buddha indica quella dottrina, fondamentale nel Buddhismo Mahāyāna, secondo la quale tutti gli esseri senzienti (sattva) sono già, nella loro natura autentica, dei buddha.

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Saṃsāra

Il termine sanscrito (devanāgarī संसार, "scorrere insieme") indica, nelle religioni dell'India quali il Bramanesimo, il Buddhismo, il Giainismo e l'Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita.

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Conosciuto come Viparyasa.