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Appercezione e Rappresentazione (filosofia)

Scorciatoie: Differenze, Analogie, Jaccard somiglianza Coefficiente, Riferimenti.

Differenza tra Appercezione e Rappresentazione (filosofia)

Appercezione vs. Rappresentazione (filosofia)

Il termine appercezione sta a indicare una forma particolare di percezione mentale, che si distingue per chiarezza e consapevolezza di sé. In filosofia per rappresentazione s'intende: sia il contenuto stesso dell'azione rappresentativa, sia l'atto del rappresentare, cioè percepire coscientemente, nell'ambito della sensibilità esterna, un oggetto con le sue caratteristiche sensibili, ad esempio una cosa, oppure avvertire, nell'ambito della sensibilità interna, come oggetti interni, emozioni, passioni, fantasie ecc.

Analogie tra Appercezione e Rappresentazione (filosofia)

Appercezione e Rappresentazione (filosofia) hanno 20 punti in comune (in Unionpedia): Aristotele, Coscienza (filosofia), David Hume, Dio, Fenomeno, Gottfried Wilhelm von Leibniz, Idea, Immanuel Kant, Inconscio, Innatismo, Intenzionalità, Johann Friedrich Herbart, Materia (filosofia), Monade, Noumeno, Pensiero, Percezione, Psicologia, Res cogitans e res extensa, Wilhelm Wundt.

Aristotele

È ritenuto una delle menti filosofiche più innovative, prolifiche e influenti del mondo antico occidentale, sia per la vastità che per la profondità dei suoi campi di conoscenza, compresa quella scientifica.

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Coscienza (filosofia)

Coscienza in ambito filosofico, si potrebbe genericamente definire come un'attività con la quale il soggetto entra in possesso, tramite l'apparato sensoriale, di un sapere immediato e irriflesso che riguarda la sua stessa, indistinta, corporea oggettività e tutto ciò che è esterno a questa.

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David Hume

È considerato il terzo e forse il più radicale dei British Empiricists ("empiristi britannici"), dopo l'inglese John Locke e l'anglo-irlandese George Berkeley.

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Dio

Con il termine "dio" si intende indicare un'entità superiore dotata di potenza straordinaria variamente denominata e significata nelle diverse culture religiose.

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Fenomeno

Il termine fenomeno (parentesi) è riferito a tutto quello che è osservabile tramite l'apparato sensibile.

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Gottfried Wilhelm von Leibniz

A lui si deve il termine "funzione", che egli usò per individuare le proprietà di una curva, tra cui l'andamento, la pendenza e la perpendicolare in un punto, la corda.

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Idea

Idea (dal greco antico ἰδέα, dal tema di ἰδεῖν, vedere) è un termine usato sin dagli albori della filosofia, indicante in origine un'essenza primordiale e sostanziale, ma che oggi ha assunto nel linguaggio comune un significato più ristretto, riferibile in genere ad una rappresentazione o un "disegno" della mente.

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Immanuel Kant

Fu il più importante esponente dell'illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi fondanti della filosofia idealistica e della modernità.

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Inconscio

Il termine inconscio indica genericamente tutte le attività mentali che non sono presenti alla coscienza di un individuo.

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Innatismo

Con il termine innatismo, in filosofia, ci si riferisce a qualsiasi teoria gnoseologica che sostenga che una persona abbia delle conoscenze già al momento della nascita, ovvero che vi siano nozioni e concetti che non vengono appresi tramite l'esperienza.

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Intenzionalità

L'intenzionalità, nella specifica corrente filosofica della fenomenologia, è l'attitudine costitutiva del pensiero ad avere sempre un contenuto, ad essere essenzialmente rivolto ad un oggetto, senza il quale il pensiero stesso non sussisterebbe.

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Johann Friedrich Herbart

È il maggior filosofo anti-idealista della Germania dell'idealismo.

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Materia (filosofia)

Il termine materia (dal latino materia o materies), che corrisponde nei suoi significati al greco hyle (letteralmente "selva" e quindi "legna", "legname" e per estensione "materiale da costruzione") è usato in filosofia da Platone e da Aristotele; quest'ultimo lo intende.

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Monade

La parola monade deriva dal greco μονάς monas (a sua volta derivante da μόνος monos che significa "uno", "singolo", "unico") e ha assunto differenti significati a seconda dei contesti in cui è stata utilizzata.

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Noumeno

Nella filosofia di Platone, il noumeno (AFI:; dal greco, noúmenon, participio presente medio-passivo di, "io penso, pondero, considero") rappresenta una specie intelligibile o idea e indica tutto ciò che non può essere percepito nel mondo tangibile, ma a cui si può arrivare solo tramite il ragionamento.

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Pensiero

Il pensiero è l'attività della mente, un processo che si esplica nella formazione delle idee, dei concetti, della coscienza, dell'immaginazione, dei desideri, della critica, del giudizio, e di ogni raffigurazione del mondo; può essere sia conscio che inconscio.

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Percezione

La percezione è il processo psichico che opera la sintesi dei dati sensoriali in forme dotate di significato.

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Psicologia

La psicologia è la disciplina, afferente alle scienze umane, che studia il comportamento e la mente, attraverso lo studio dei processi psichici, mentali e cognitivi nelle loro componenti consce e inconscecfr., mediante l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale.

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Res cogitans e res extensa

Cartesio suddivide la realtà in res cogitans e res extensa.

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Wilhelm Wundt

È divenuto per la storia della psicologia "il padre fondatore" della disciplina (Blumenthal, 1879), grazie al suo contributo teorico e sperimentale.

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La lista di cui sopra risponde alle seguenti domande

Confronto tra Appercezione e Rappresentazione (filosofia)

Appercezione ha 63 relazioni, mentre Rappresentazione (filosofia) ha 56. Come hanno in comune 20, l'indice di Jaccard è 16.81% = 20 / (63 + 56).

Riferimenti

Questo articolo mostra la relazione tra Appercezione e Rappresentazione (filosofia). Per accedere a ogni articolo dal quale è stato estratto informazioni, visitare:

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