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Lex Licinia Mucia

Indice Lex Licinia Mucia

La Lex Licinia Mucia fu una legge romana varata nel 95 a.C. dai consoli Lucio Licinio Crasso e Quinto Mucio Scevola. Il suo scopo era quello di depennare dagli elenchi dei cittadini romani tutti quei gruppi di Italici che negli anni si erano amalgamati con i cittadini veri e propri (soprattutto nell'ambito delle colonie) e tutti coloro che si spacciavano falsamente per cittadini.

Indice

  1. 2 relazioni: Lucio Licinio Crasso, Quinto Mucio Scevola (console 95 a.C.).

Lucio Licinio Crasso

Iniziò la sua carriera di oratore molto giovane, a ventuno anni (119 a.C.), quando Gneo Papirio Carbone, un uomo nobile ed eloquente, odiato dagli aristocratici, cui apparteneva Crasso, fu citato da lui in tribunale.

Vedere Lex Licinia Mucia e Lucio Licinio Crasso

Quinto Mucio Scevola (console 95 a.C.)

Appartenente alla gens Mucia, Quinto Mucio Scevola, figlio di Publio Mucio, è considerato uno dei più grandi giuristi della storia del diritto romano e in parte l'artefice dell'introduzione, nella giurisprudenza romana, del metodo dialettico e diairetico, mutuato dal pensiero filosofico greco.

Vedere Lex Licinia Mucia e Quinto Mucio Scevola (console 95 a.C.)