Indice
12 relazioni: Anuttarā-samyak-saṃbodhi, Śāriputra, Bodhisattva, Gautama Buddha, Gene Reeves, Hīnayāna, Nirvana, Sahā, Sutra del Loto, Sutra del Loto: II capitolo, Sutra del Loto: IV capitolo, Upāya.
Anuttarā-samyak-saṃbodhi
Con la dottrina denominata in sanscrito Anuttarā-samyak-saṃbodhi (devanāgarī: अनुत्तर सम्यक् सम्बॊधि) si intende, nel Buddismo Mahāyāna, indicare la completa e perfetta illuminazione (bodhi) propria dei Buddha.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Anuttarā-samyak-saṃbodhi
Śāriputra
Śāriputra divenne arhat e fu dichiarato il discepolo "più saggio" (pāli: "etadaggam mahāpaññānam"), rinomato per i suoi insegnamenti.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Śāriputra
Bodhisattva
Nel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Bodhisattva
Gautama Buddha
L'esistenza di Gautama è collocata tradizionalmente tra il 566 a.C. e il 486 a.C., ma, data la contraddittorietà delle fonti, studi recenti la pongono due secoli più tardi.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Gautama Buddha
Gene Reeves
Dopo un dottorato in Filosofia della religione conseguito presso la Emory University, un "Bachelor of Sacred Theology" presso l'Università di Boston e un "Bachelor of Art" in psicologia, presso l'Università del New Hampshire, e dopo aver collaborato con la Wilberforce University (Ohio), Gene Reeves è stato a guida della Meadville Lombard Theological School dal 1979 al 1988, ricoprendo contemporaneamente l'incarico di "professorial lecturer" presso la "Divinity School" dell'Università di Chicago, divenendone dal 1989 professore emerito.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Gene Reeves
Hīnayāna
Il termine sanscrito Hīnayāna (हीनयान, anche pāli), (cinese 小乘 xiǎoshèng, giapponese shō jō, coreano 소승 so seung o so sŭng, vietnamita tiểu thừa, tibetano theg pa chung pa) significa "Piccolo veicolo" o "Veicolo stretto".
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Hīnayāna
Nirvana
La nirvana, dal sanscrito nirvāṇa (devanāgarī: निर्वाण, pāli: निब्बान nibbāna, cinese:, coreano:, giapponese: 涅槃 nehan, vietnamita: niết-bàn) esprime un concetto proprio delle religioni buddista e giainista, successivamente introdotto anche nell'induismo.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Nirvana
Sahā
Con il termine sanscrito Sahā nel buddhismo Mahāyāna si indica il 'nostro' mondo, la Terra (sanscrito pṛthivī), luogo dove tutti sono soggetti al ciclo di nascita-morte (sanscrito saṃsāra), un mondo corrotto, ma anche puro, dove gli esseri si debbono esercitare nella pazienza e nella sopportazione (sanscrito kṣānti).
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Sahā
Sutra del Loto
Il Sutra del Loto, o meglio Sutra del Loto della Buona Dottrina (Saddharmapuṇḍarīkasūtra), è uno dei testi più importanti nell'enorme corpus della letteratura del Buddismo Mahāyāna contenuto nel Canone cinese (sezione del Fǎhuābù) e nel Canone tibetano (sezione mDo-sde del Kanjur).
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Sutra del Loto
Sutra del Loto: II capitolo
Il secondo capitolo del Sutra del Loto, denominato Upāyakauśalya (da upāya, "Mezzi abili" o "Espedienti", devanāgarī उपाय, cinese 方便 pinyin fāngbiàn, giapponese hōben, tibetano thabs), è uno dei più importanti del Sutra del Loto.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Sutra del Loto: II capitolo
Sutra del Loto: IV capitolo
Oltre a Śāriputra anche gli altri śrāvaka, Mahā-Kātyāyana, Mahā-Kāśyapa e Mahā-Maudgalyāyana gioiscono perché comprendono che pur avendo realizzato il nirvāṇa degli arhat possono proseguire fino alla realizzazione dellanuttarā-samyak-saṃbodhi, il "risveglio" profondo e completo.
Vedere Sutra del Loto: III capitolo e Sutra del Loto: IV capitolo
Upāya
Upāya è un sostantivo maschile sanscrito con cui si indicano i "mezzi o espedienti atti a raggiungere uno scopo". È un termine proprio del Buddismo Mahāyāna con cui si indicano i "mezzi abili" dei buddha per aiutare gli esseri senzienti a realizzare la bodhi.