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Tecniche del karate

Indice Tecniche del karate

Le consistono in una varietà di parate e colpi (pugni, calci e altri effettuati con varie parti del corpo), nonché diverse tecniche di proiezione, presa, leva e caduta, queste ultime normalmente riservate a karateka di livello avanzato.

Indice

  1. 24 relazioni: Aikidō, Arte marziale, Ō Soto Gari, Budō, De Ashi Barai, Dori waza, Harai Goshi, Judo, Karate, Kata del karate, Katame-waza, Kime, Mae-geri, Mawashi geri, Molla, Nage waza, Ne-waza, Samurai, Sepai, Spada, Stili del karate, Tori (arti marziali), Uchi Mata, Uke (arti marziali).

Aikidō

L' è un'arte marziale giapponese praticata sia a mani nude sia con le armi bianche tradizionali del Budō giapponese di cui principalmente: "ken" (spada), "jō" (bastone) e "tantō" (il pugnale).

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Arte marziale

Un'arte marziale è un insieme di pratiche fisiche, mentali e psicologiche legate al combattimento. Originariamente utilizzate per aumentare le possibilità di vittoria del guerriero in battaglia, oggi sono una forma di percorso di miglioramento individuale e di attività fisica completa oltre che per difesa personale.

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Ō Soto Gari

Osoto Gari è una delle 40 Nage waza originali di Jūdō sviluppate da Kanō Jigorō. Viene inclusa nelle attuali 67 proiezioni del Kodokan Judo, ed è classificata come un ashi waza, ovvero una tecnica in cui la parte principale usata per la proiezione è la gamba.

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Budō

Il è la via marziale giapponese. Il termine è composto dagli ideogrammi kanji e, che si possono tradurre come "Via marziale", "Via della guerra", oppure "Via che conduce alla pace", "Via che conduce alla cessazione della guerra attraverso il disarmo".

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De Ashi Barai

La tecnica di Judo chiamata, conosciuta anche come Deashi Harai, è la prima delle 8 tecniche del Dai Ikkyo.Tecnica con l'uso prevalente delle gamba (ashi-waza).

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Dori waza

Nelle arti marziali, le prese dell'avversario sono delle tecniche di combattimento per lo più usate nel judo, nel jujutsu e nell'aikidō, anche se poi sono state adottate da molte altre arti marziali.

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Harai Goshi

L'Harai-Goshi (letteralmente spazzata d'anca) è la tecnica numero 15 del Gokyo e fa parte del gruppo delle tecniche d'anca.

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Judo

Il adattato anche come giudo o giudò, è un'arte marziale, uno sport da combattimento, un metodo di difesa personale e una filosofia giapponese formalmente nato in Giappone con la fondazione del Kōdōkan da parte del professor Jigorō Kanō, nel 1882.

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Karate

Il karate o più propriamente è un'arte marziale originaria dell'isola di Okinawa, nel Regno delle Ryūkyū, le cui isole nel 1879 vennero annesse al Giappone con il nome di "Prefettura di Okinawa".

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Kata del karate

Il nel Karate-dō, è un esercizio individuale o a squadre che rappresenta un combattimento reale contro più avversari immaginari.

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Katame-waza

Con il termine, nelle arti marziali giapponesi, si identificano tutte le tecniche, eseguite al suolo o in piedi, atte al controllo completo dell'avversario.

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Kime

Il Kime, nella pratica delle arti marziali Giapponesi, può essere definito come la contrazione massima di tutto il corpo, ovvero una contrazione isometrica di ogni singolo distretto muscolare.

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Mae-geri

Nella terminologia del karate il mae-geri indica il calcio frontale eseguito portando il quadricipite femorale parallelo al terreno, con il polpaccio perpendicolare e scaricando il calcio con la parte del piede detta «koshi».

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Mawashi geri

significa "calcio circolare", alle volte ci si riferisce ad esso anche come roundhouse kick. È un calcio utilizzato nelle arti marziali giapponesi.

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Molla

Una molla è un corpo capace di allungarsi se gli viene applicata una determinata forza, e in seguito tornare alla propria forma naturale. È un oggetto di tipo elastico, generalmente fabbricato in acciaio, usato e ottimizzato per accumulare energia meccanica.

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Nage waza

Nelle arti marziali giapponesi, con il termine si indicano le tecniche di lancio tese a far perdere l'equilibrio all'avversario, sbilanciandolo e facendolo cadere al suolo.

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Ne-waza

Il ne-waza costituisce nelle arti marziali giapponesi il combattimento eseguito a terra, durante il quale si possono eseguire strangolamenti, leve articolari, immobilizzazioni, rovesciamenti e ribaltamenti.

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Samurai

Con s'indicano i membri della casta militare del Giappone feudale; simili sotto certi aspetti ai cavalieri dell'Europa medievale, questi guerrieri giocarono per diversi secoli un ruolo fondamentale nella storia giapponese.

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Sepai

Sepai (o Seipai) è un kata di karate, maggiormente noto nello stile del Gōjū-ryū e del Shito-Ryu. Nello stile Sankukai è noto col nome di Seipa.

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Spada

Una spada (da, latino spatha) è un'arma bianca a lama lunga, spesso (ma non sempre) a doppio filo, adatta a colpire di punta e di taglio e usata dalle più varie civiltà in ogni luogo del mondo e in ogni epoca, sebbene prevalentemente in Eurasia e in Nordafrica.

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Stili del karate

Il karate si compone di diversi stili, tutti in ogni caso con una radice comune.

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Tori (arti marziali)

Nelle arti marziali giapponesi, tori è colui il quale esegue una tecnica, in antitesi a uke, che è colui la riceve. La traduzione dei vocaboli Tori (colui che conduce l'azione) ed Uke (colui che subisce l'azione), comunemente usata, è leggermente impropria perché in diverse occasioni esistono scambi di ruoli; forse sarebbe più appropriato parlare di “protagonista” e “comprimario” prendendo a prestito definizioni dal teatro.

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Uchi Mata

Uchi Mata (内股, letteralmente: interno coscia) è la tecnica numero 16 del Gokyo, è una tecnica di gamba che con il passare del tempo si è evoluta in una nuova forma eseguibile con l'anca.

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Uke (arti marziali)

Nelle arti marziali giapponesi, è colui il quale "riceve" una tecnica. Uke ha anche un altro significato: parata. L'esatto ruolo di uke varia nelle differenti arti e spesso anche all'interno di una stessa arte marziale, a seconda dalla situazione.

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Conosciuto come Karatè-kong-fu, Tecniche del karate-do, Tecniche del karate-dō.