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Shurangama Mantra

Indice Shurangama Mantra

Il Shurangama Mantra è un mantra Dhāraṇī(o lungo mantra) buddista popolare in Cina, Giappone e Corea. Conosciuto anche come Surangamasutra, sans.; Lengyanjing, cin.; Ryogenkyo, giapp.

Indice

  1. 22 relazioni: Arhat, Ānanda (monaco), Śūnyatā, Śūraṃgama sūtra, Bodhisattva, Buddha, Buddismo Mahāyāna, Buddismo Vajrayāna, Canone buddista tibetano, Dhāraṇī, Illuminazione, Karma, Mañjuśrī, Madhyamaka, Mantra, Meditazione, Natura di Buddha, Oṃ Maṇi Padme Hūṃ, Philippe Cornu, Samādhi, Tathātā, Vijnanavada.

  2. Buddismo cinese
  3. Buddismo coreano

Arhat

Nel buddhismo, gli arhat (sanscrito: अरिहन्त "degno di venerazione") o arahant (pāli) sono coloro i quali hanno raggiunto il nirvana. Gli arhat praticano solo per loro stessi, per raggiungere il Nirvana il prima possibile, al contrario invece dei Bodhisattva.

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Ānanda (monaco)

Fu cugino e uno dei principali discepoli del Buddha storico Siddhartha Gautama, ed è oggi venerato come Custode del Dharma. Nel Buddhismo Tiāntái (che segue lignaggio riportato nel Fu fazang yinyuan zhuan, 付法藏因緣傳), come nel Buddhismo Chán (che segue il lignaggio riportato nel Baolin zhuan, 寳林傳), Ānanda è considerato il secondo patriarca indiano, dopo, e i due sono spesso ritratti accanto al Buddha Shakyamuni.

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Śūnyatā

Śūnyatā (devanāgarī: शून्यता, pāli: suññatā, cinese: 空 pinyin: kōng, coreano: gong, giapponese: kū, tibetano: stong-pan-yid, tr.it. Vacuità) è un sostantivo femminile della lingua sanscrita che indica una delle dottrine fondamentali nel Buddismo, secondo cui la realtà non ha esistenza intrinseca ma sorge dalla pratītyasamutpāda (traducibile come "coproduzione condizionata" oppure "originazione interdipendente") La dottrina della Śūnyatā acquisisce tuttavia significati diversi e diverso ruolo nelle varie scuole che si sono succedute nel corso della Storia del buddismo, alcune delle quali tutt'oggi esistenti.

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Śūraṃgama sūtra

Il Śūraṃgama-sūtra (cinese: 首楞嚴經 Shǒuléngyán jīng; giapponese: Shuryōgon kyō; coreano: 수능엄경 Suneung-eom gyeong; vietnamita: Thủ lăng nghiêm kinh) è un sūtra del Buddismo Mahāyāna di probabile derivazione cittamātra.

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Bodhisattva

Nel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti.

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Buddha

Un buddha, anche budda in italiano, è, secondo il Buddismo, un essere che ha raggiunto il massimo grado dell'illuminazione (bodhi).

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Buddismo Mahāyāna

Con il termine sanscrito composto Mahāyāna (devanāgarī: महायान, cinese:, giapponese: daijō, tibetano:, vietnamita: Đại Thừa; coreano: 대승, taesŭng o dae-seung; "Grande veicolo") si intende un insieme di insegnamenti e di scuole buddiste che rifacendosi, tra gli altri, ai Prajñāpāramitā sūtra e al Sutra del Loto, proclamano la superiorità spirituale della via del bodhisattva rispetto a quella dell'arhat, quest'ultima proclamata nel Buddismo dei Nikāya.

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Buddismo Vajrayāna

Per buddismo Vajrayāna si intende quell'insieme di scuole, dottrine e lignaggi propri del buddismo Mahāyāna che accolgono ulteriori insegnamenti e mezzi abili (in sanscrito upāya) che, a detta di questo tipo di buddismo, consentirebbero un rapido ingresso nella conoscenza o saggezza ultima (prajñā) e raggiungere l'"illuminazione" anche in questa stessa vita.

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Canone buddista tibetano

Con l'espressione Canone buddista tibetano, o Canone tibetano, si indica, negli studi buddisti, l'insieme di due raccolte di testi propri della letteratura buddista canonica in lingua tibetana e che corrispondono a.

Vedere Shurangama Mantra e Canone buddista tibetano

Dhāraṇī

Con il termine sanscrito dhāraṇī (sostantivo femminile, derivato dall'aggettivo "dhāraṇa" nel significato di ciò "che sostiene", "che porta", "che mantiene il ricordo", "che preserva", "che protegge") si indicano nel Buddismo dei sūtra di varia lunghezza contenenti formule magiche di sapienza oltremondana con un forte contenuto simbolico o poteri apotropaici, e suoni dalla funzione attiva simile a quella dei mantra.

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Illuminazione

L'illuminazione è il risultato dell'illuminare mediante l'utilizzo di flussi luminosi, naturali (mediati da elementi architettonici) o emessi da sorgenti artificiali (apparecchiature generalmente elettriche) allo scopo di ottenere determinati livelli di luce (illuminamenti) sull'oggetto (in senso lato) da illuminare.

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Karma

Karma (adattamento del termine sanscrito trascritto nel vedico kárman, più comunemente karman in italiano anche carma, devanagari: कर्मन्) è un termine in uso nei Veda, dove è inteso come «atto», «evento rituale», e traducibile nelle lingue occidentali come «azione».

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Mañjuśrī

Mañjuśrī (sanscrito, devanāgarī: मञ्जुश्री, lett. "Dolce Gloria", anche Mañjughoṣa (मञ्जुघोष, lett. "Dolce Voce"); cinese: 文殊師利 Wénshūshīlì; giapponese: Monjushiri; coreano: 문수사리 Munsusari; vietnamita: Văn thù sư lợi; tibetano: འཇམ་དཔལ་དབྱངས། ’Jam dpal dbyangs) è uno dei più importanti bodhisattva cosmici del Mahāyāna.

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Madhyamaka

Con l'aggettivo sanscrito Madhyamaka (devanāgarī, मध्यमक; cinese 中觀 pinyin Zhōngguān Wade-Giles Chung-kuan; giapponese Chūgan, coreano 중관 Chunghwan; tibetano: dBu ma) si indica in quella lingua la "medietà" ovvero la dottrina che persegue il Madhyamapratipad ("Via di Mezzo", cinese: 中道, Zhōngdào, giapponese: Chūdō, tibetano: dBu'i lam).

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Mantra

Mantra (devanāgarī: मन्त्र) è un sostantivo sanscrito maschile (raramente neutro) che indica, nel suo significato proprio, il "veicolo o strumento del pensiero o del pensare" ovvero un"espressione sacra", e corrisponde a un verso del Veda, a una formula sacra indirizzata ad un deva, a una formula mistica o magica, a una preghiera, a un canto sacro o a una pratica meditativa e religiosa.

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Meditazione

La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che questa divenga capace di concentrarsi su un solo pensiero, su un concetto elevato, o un preciso elemento della realtà, abbandonando i soliti pensieri spiccioli e divenendo assolutamente acquietata, pacifica.

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Natura di Buddha

L'espressione italiana Natura di Buddha indica quella dottrina, fondamentale nel Buddhismo Mahāyāna, secondo la quale tutti gli esseri senzienti (sattva) sono già, nella loro natura autentica, dei buddha.

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Oṃ Maṇi Padme Hūṃ

(sanscrito, devanāgarī ॐ मणि पद्मे हूँ) è tra i più noti e diffusi dei numerosi mantra facenti parte del patrimonio religioso del buddismo Mahāyāna, in particolar modo del buddismo tibetano.

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Philippe Cornu

Professore dell'Inalco ("Institut national des langues et civilisations orientales") di Parigi e all'università Paris-VII dove tiene un corso di Antropologia religiosa, Philippe Cornu è anche un traduttore della lingua tibetana.

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Samādhi

Samādhi (devanāgarī: समाधि, letteralmente "mettere insieme", "unire con") è un sostantivo maschile sanscrito proprio delle culture religiose buddista e induista che definisce l'unione cosmica del meditante con un dio, o con l'oggetto della meditazione, e la sua conseguente liberazione (moksha) dai legami terreni.

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Tathātā

Tathātā (anche Tathatā) è un sostantivo femminile sanscrito (devanāgarī तथाता) che indica "la vera natura delle cose", l'"autentica natura della realtà".

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Vijnanavada

Il Vijñānavāda (detto anche Cittamātra o Yogācāra, cinese 瑜伽行派 Yújiāxíng pài o anche 唯識宗 Wéishì zōng, coreano Yugahaeng pa o anche Yusik jong, giapponese Yuishiki shū o anche Yugagyō ha, tib. Sems tsam pa, vietnamita Duy thức tông) è una scuola buddista indiana sorta nel III secolo che ha profondamente influenzato il Buddismo Mahāyāna sia nella sua versione tibetana che in quella cinese, coreana e giapponese.

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Vedi anche

Buddismo cinese

Buddismo coreano